sabato 14 marzo 2015

La stampante 3D

La giornata era calda e soleggiata.

"Spero che il succo d'arancia sia di vostro gradimento!" disse la gentile hostess agli ospiti.

"E' Fantastico, signorina Aurora!" Rispose il membro più anziano dello sparuto gruppo.

"La ringrazio: l'aranceto da cui ci riforniamo è una coltivazione biologica della zona. Nonostante noi si sia una ditta all'avanguardia nel settore della tecnologia ciò non vuol dire che non ci si possa trattare bene sotto questo punto. Insomma, meglio il sapore di questo che uno squallido succo in tetrapak, no?" Aggiunse lei sorridendo.

"Assolutamente d'accordo!" Stavolta rispose il ben più giovane giornalista Flavio Fantoni.

La ragazza aveva fatto colpo: il Dottor Lorenzetti non potè non notarlo e abbozzò un sorriso divertito. Aurora, la loro ospite, come avesse colto quel suo pensiero gli restituì un sorriso di complicità.

"Finalmente! E' arrivato il direttore!" Aurora interruppe quel siparietto.

"Dottor Lorenzetti, che onore incontrarla!" Si produsse il nuovo arrivato in una vigorosa stretta di mano.
"Direttor' Lovisato! L'onore è mio!" Rispose Lorenzetti.
"Quello che promettete di fare in questa ditta è semplicemente stupendo! Rivoluzionario!"

"E piuttosto lucrativo!" aggiunse Silvio Lampreda, imprenditore rampante.

"Vi prego, chiamatemi Rosario!" Disse Lovisato, che contiunò dicendo:

"Troverete la visita alla nostra fabbrica interessante se voleste... se voleste..."

S'interruppe Lovisato per un colpo di tosse.

"Scusate, sono stato poco bene ultimamente. Conoscete un bravo medico?" e si rivolse verso Lorenzetti con un sorriso sardonico.

Scoppiarono tutti a ridere.

"Dicevo... se voleste seguirmi!"

Uscirono dagli uffici ed iniziarono il giro attraverso la fabbrica; una rapida occhiata ai vari settori con operai intenti ai più disparati lavori, finché giunsero in una zona più isolata.

"Qui dietro si cela quello che siete venuti a vedere: la stampante!"

Entrarono e si trovarono difronte ad una stampante 3D dalla foggia particolare: non un banale cubo di plastica dall'aspetto modaiolo, quanto un mini laboratorio nel quale confluivano da diversi tubi fluidi di varia densità che venivano prelevati in voluminose contenitori retrostanti.

"Ci siamo signori! Qui  produciamo pezzi di ricambio per il corpo umano!
Questa meravigliosa macchina può creare pezzi per sostituire un cuore malato, un polmone malandato, un dito mancante..."

Lorenzetti con gli occhi lucidi dall'emozione chiese: "e il problema del rigetto?"

"E' stata la prima delle nostre preoccupazioni: ci basta una minima traccia di D.N.A. del destinatario e possiamo costruire copia di un organo privo del problema."

"Pazzesco! Pazzesco! L'avete già testato?" incalzò Lorenzetti eccitato come un bambino in un negozio di giocattoli con la possibilità di comprare tutto.

"Lei conosce il dottor Tarafino?"

"Sì, certo! E'uno dei più stimati epatologi della zona."

"Beh, se la nostra Aurora è ancora insieme a noi oggi..."

Tutti si voltarono verso di lei con sguardo sorpreso.

Lei arrossì e disse:
"Devo letteralmente la vita a questa azienda!"

Tutti applaudirono.

"E quanto costa, quanto vi fate pagare?" Interruppe pragmaticamente Lampreda.


 "Per ora abbiamo ricevuto solo sovvenzioni statali, ma credo che il listino prezzi sia qualcosa che lasceremo decidere volentieri ai nostri finanziatori privati!" rispose Lovisato.

Stavolta a non nascondere la propria eccitazione fu il Lampreda.

Tutti discussero di possibilità di espansione, di vendite, di come la vita umana si sarebbe allungata negli anni avvenire. Tutto registrato da Fantoni, che nonostante tutto appariva distratto.
Mentre si accomiatavano infatti fece la sua mossa con Aurora:"Mi piacerebbe rivederti!"

Aurora arrossì, sorrise  e timidamente rispose: "Anche a me!"

"Ti va bene se passo venerdì a prenderti? Qui quando finisci?"

"Va bene! Passa qui venerdì per le 18.30!"

E stavolta a sorridere fu Flavio.

Le automobili con cui erano giunti ripartirono alla spicciolata e restarono solo Aurora e Rosario a fissarli andare via. Si fecero subitaneamente seri e Rosario disse:

"Quindi non se n'è accorto?"

"No! Direi che il test ha funzionato! Devo prendere il suo D.N.A. venerdì?" chiese algida Aurora.

"Affermativo! Ha un'ottima struttura fisica: ci servono più matrici possibili per variare la produzione in serie: ad ogni modo ho il sudore di Lorenzetti sulla mia mano... XK24!"

Un operaio accorse con una lancia termica, gli tranciò la mano e la portò immediatamente in laboratorio.

"Non c'era un metodo più indolore?" Chiese Aurora.

"Ricrescerà!" Rispose lui impassibile.

Poi rivolto ad un altro operaio disse.

"XK12  stampane immediatamente altri 1000 esemplari completi!"