lunedì 30 marzo 2015

L'offerta


I figli di Ugo stavano facendo il solito baccano.
Mai una volta che ubbidissero subito al papà.
Inutili i suoi richiami all'ordine, nonostante la sua espressione accigliata: i suoi due figli maschi se ne stavano amabilmente fregando.
Chiamatelo anelito di libertà o semplice "sindrome da bimbo pestifero", ma oggi toccava a lui sorvegliarli al parco giochi.
Una brutta settimana sul lavoro, bambini indisciplinati: tutto l'aveva stancato parecchio e in quel preciso istante era al limite dell'umana sopportazione; si sentiva in trappola, bloccato su un binario morto. Fu colto da una rabbia ed un'ansia inesplicabili simultaneamente.

"Salve!" udì salutare da dietro.

Ruotò la testa per vedere chi parlasse: un signore dall'aria distinta suo coetaneo si avvicinò.

"Posso sedermi anch'io?"
"E' una panchina pubblica..." Rispose Ugo titubante.
"Vede... La stavo osservando!" Riprese lo sconosciuto.
 "Vedo nel suo sguardo un uomo che vorrebbe un premio speciale per una vita integerrima: colga l'occasione! Se lo merita!"

"Lei chi è?" Chiese ovviamente Ugo.
"Suvvia, non mi sembra una domanda da fare adesso. Accetta il mio aiuto?"

"E come mi aiuterebbe?" rispose incuriosito.

"Vedo per lei in questo preciso momento una vita priva di felicità: non è dove vuole stare: si sente bloccato, senza prospettive, depresso. Si vede, lo sa?"

Lui sorrise e chiese sarcasticamente: "Ah, davvero?"

"Io le offro un'intera giornata di felicità per intervallare questa infelicità. Chieda quello che vuole: io lo esaudirò!"

Sempre sorridendo:"Ed in cambio, immagino, vorrebbe la mia anima, giusto?"

Stavolta a ridere fu lo sconosciuto: "Ma no, ma no! Lo faccio senza secondi fini! Glielo sto offrendo a gratis! Accetta?"

"Un giorno di felicità? Senza fregature?" borbottò.

"Senza fregature!" Gli rispose l'altro.

"E se non accettassi?"

"Nulla cambierebbe rispetto ad ora!" disse con una certa circospezione.

Ugo guardò i bambini. Guardò l'ora sul campanile della chiesa.

Sorrise e disse: "E'stato un piacere! Arrivederci! Anzi, Addio!"

Lo sconosciuto si alzò, ricambiò il sorriso e disse:

"Addio? Arrivederci semmai!" e se ne andò.

Ugo restò perplessamente assorto per alcuni istanti, poi fu ridestato dal suo torpore.

"Ciao! Chi era quel signore, tesoro?" Lo incalzò la moglie appena giunta sul posto.

"Uno che voleva offrirmi l'esatto contrario di quello che ho adesso!"

La moglie sorrise, l'abbracciò e gli disse:

"A volte parli strano, sai?" Poi si voltò verso i figli e con un perentorio urlo li richiamò all'ordine.

"Veramente: ma chi era?" Insistette lei.

"Sai che non l'ho ancora capito?" disse Ugo mentre i bimbi correvano ad abbracciarli.